Finalmente, dopo molti studi, arrivano delle prime traduzioni, sulla famigerata lettera scritta da una Suora, che stava combattendo contro un gruppo di demoni, capitanati dal maligno nel Monastero di clausura di Palma di Montechiaro (Agrigento).
Alcune versioni narrano di questa lettera, recapitata una mattina del 11 agosto 1676, al monastero e che avessero chiesto alla Suora di firmarla, la quale, intuito l’inganno, scrisse al posto del suo nome solo “oimeh!” .
Ma la storia più accreditata e rafforzata da vare testionianze prese a quell’epoca, invece racconta una storia diversa; Le sorelle raccontano, di questa poversa Suora tormentata da un gruppo di demoni capitanati dal maligno, una lotta che andava avanti ormai da molti mesi e che la mattina del 11 agosto 1676 vede l’epilogo con la lettera scritta dalla suora in un momento dove sembrava sospesa fra questo mondo e l’aldilà.
Per anni si è ritenuto che nel monastero fosse tenuta solo una copia e che l’originale fiosse invece negli archivi, della cattedrale nella stessa città.
Il punto è che fino ad oggi non era mai stata compresa se non che alcune frasi potessero ricordare greco ed arabo antichi, mentre studi fatti negli anni hanno invece evidenziato altre 2 lingue, cioè runico e latino.
Le poche frasi tradotte sembrano comunque voler comunicare l’inutilità di Dio(chiodo fisso del maligno che vorrebbe far credere ad ogni persona), parlando poi del Fiume Stige che nella mitologia segna il confine fra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Quindi in quella lettera possiamo cogliere dei messassi tutt’altro che del passato, visto che le sempre più frequenti apparizioni Mariane ci spingono a combattere la sempre più imminente lotta contro il Diavolo.
Comunque la lettera potrebbe nascondere molto altro visto che sono state tradotte solo pochissime parole, ma la cosa che è certa e che tempi straordinariamente cupi si nascondono all’orizzonte, tempi che potranno essere sconfitti solo con la preghiera e una vita vissuta nelle virtù del Cristo.